Le moto sono forse i veicoli preferiti da parte delle case di personalizzazione come la Sesto Custom Cycles, un’azienda californiana che nel tempo si è specializzata nelle rielaborazioni delle supersportive con delle creazioni veramente bizzarre e poco conformiste. Molto conosciuta da chi apprezza la “follia” progettuale, la Sesto Cycles ha presentato al Salone di Long Beach la sua ultima creatura, una Yamaha R1 del 2009 talmente stravolta da essere irriconoscibile, vincendo la gara delle special nella Custom Showdown Pro Builder.
Difficile descriverla, a partire dall’incredibile forcellone monobraccio anteriore, con sterzo a comando indiretto egommona da 240, lunghissimo e poi presente anche nella parte posteriore. Altra importante personalizzazione i cerchi lenticolari, e poi i cornetti di aspirazione a vista con colori rame su base bianca, che vengono richiamati in tutte le parti metalliche, con il rame che vuole richiamare le origini, lontanissime della casa giapponese, nel 1898 piccola fabbrica di strumenti musicali, con il rame a richiamare gli ottoni, e il design quasi a suonarli. Infatti le decorazioni sulla carena non sono altro che l’antico stemma della Yamaha, una Fenice con in becco un diapason.
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E tutta la personalizzazione vuole richiamare gli strumenti a fiato con i i tubi forati come nei saxofoni e nei flauti, e i cornetti a vista a far ritornare alla mente le canne d’organo inizialmente prodotte da Yamaha. Infine il serbatoio NOS a forma di bottiglia. Insomma, questa personalizzazione sembra più pensata per un musicista, che per un motociclista.