Home » Andamento positivo per Volvo-Geely

Andamento positivo per Volvo-Geely

Che colpaccio per la svedese Volvo passare dall’americana Ford ai cinesi di Geely. È arrivato così tanto denaro fresco che ora Volvo assumerà 10.000 persone per raggiungere l’obiettivo di vendita di 800.000 esemplari l’anno entro il 2020. Questo l’obiettivo annunciato dall’amministratore delegato della Casa svedese, Stefan Jacoby. Alla fine, si arriverà a ben 35.000 dipendenti.

Ora siamo a 24.000 impiegati Volvo nel mondo, sparsi così: 16.000 in Svezia, 5.000 in Belgio, e 2.000 in altri Paesi, e addirittura 1.000 in Cina. E proprio per lo Stato del Dragone sarebbe desinata gran parte dei nuovi assunti. Perché è lì, sotto la Grande Muraglia, che Volvo non scherza: mira nientemeno che a 200.000 unità l’anno. Un’ascesa da brivido, se si considerare che si era a 49.000 nel 2001 (stima) e a 31.000 nel 2010.

Dopodiché, Volvo vuole aprire una fabbrica in Cina, a Chengdu, nel 2013. Roba da 30.000 dipendenti e con una capacità di 150.000 unità.

E considerando le vendite in tutto il mondo, Volvo vola: 435.000 esemplari la stima per fine 2011. In attesa della Volvo V60 Plug-in Hybrid in vendita dal 2012. E della XC90 (vedi bozzetto in alto). Sono davvero lontani i tempi in cui Volvo era divenuta un peso per Ford, e pareva che potesse anche fare una brutta fine. Segno che finire nelle mani dei cinesi può essere un affare. Adesso c’è profumo di ambizione, basata sulla tradizione scandinava e sulle capacità finanziarie cinesi.

Un affare anche per Geely. Per l’acquisto di Volvo da Ford, la società cinese Zhejiang Geely Holding Group sborsò solo 1,8 miliardi di dollari (1,3 miliardi di euro). Investimento intelligente. D’altronde, gli orientali nel settore automotive crescono a vista d’occhio, come dimostrano i recenti crash test delle auto cinesi.