La Lombardia sembra pronta a rivoluzionare il mondo dei trasporti e dei motori introducendo la targa anche per le biciclette ma la proposta che è stata bipartisan sembra non mettere tutti ma proprio tutti d’accordo. Ecco di cosa stiamo parlando.
Al Consiglio regionale lombardo, il capogruppo di Popolari per l’Italia, Maria Teresa Baldini, ha proposto di targare le bici e la sua proposta è stata firmata anche da Pd e Fratelli d’Italia. Chiedono targhe, punzonature del telaio e microchip per identificare le biciclette e garantire più sicurezza. Il testo, nel caso in cui venisse approvato, dovrebbe impegnare la giunta di Roberto Maroni a sensibilizzare le amministrazioni comunali ad adottare il provvedimento. Questo testo non fa capire però se poi la targa sia obbligatoria o volontaria.
Maria Rosaria Iardino, consigliere del Pd sia nella Città Metropolitana che a Palazzo Marino dice:
Giusta la proposta delle targhe per le bici, spero che diventi una misura obbligatoria. Se tutti i mezzi che si muovono per strada, dalle auto ai motorini, sono identificabili lo devono essere anche le biciclette. Non solo per disincentivare il fenomeno dei furti ma anche per una questione di accertamento della responsabilità diretta dei ciclisti, in caso di incidenti. Non capisco dove sta la polemica: i ciclisti pensano che la targa sia uno stratagemma per far pagare future tasse. In realtà il fine è solo l’identificazione di chi utilizza il mezzo. Punto.
In effetti le associazioni che si oppongono a questo provvedimento, come la Fiab Ciclobby, dicono che questa legge è soltanto qualcosa che va ad anticipare il bollo. In realtà, per ora, l’uso della targa potrebbe essere soltanto a scopo cautelativo e sanzionatorio dei ciclisti indisciplinati. Alcune perplessità riguardano l’eccessiva burocrazia che si potrebbe scatenare attorno al provvedimento. Staremo a vedere.