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Aumento del prezzo della benzina nel 2015: +2,2 centesimi di € al litro

Dal primo gennaio 2015 scatta il decimo rincaro in 4 anni sul prezzo dei carburanti. Sarà introdotta un accise di 1,8 centesimi di euro per litro che andranno ad aumentare la base imponibile IVA traducendosi in un rincaro complessivo di 2,2 centesimi di euro per litro di carburante. Ecco il commento e la spiegazione data dalla CGIA di Mestre. 

A dicembre il prezzo della benzina è in calo e sembra quasi un miracolo che l’abbassamento dei prezzi del carburante nel nostro paese segua il decremento del costo del greggio al barile. Un panorama idilliaco che durerà ancora pochissime settimane perché dal 2015, dal primo gennaio, scatterà un nuovo aumento.

Il presidente della CGIA di Mestre dice:

Nonostante il greggio sia sceso sotto i 64 dollari, in Italia il prezzo dei carburanti alla pompa rimane ancora molto elevato. Ovviamente, a incidere è il carico fiscale che, sia sulla benzina sia sul gasolio per autotrazione, non ha eguali in Europa. Inoltre, tenuto conto che oltre l’80 per cento delle nostre merci viaggia su gomma non è da escludere che gli aumenti di inizio anno spingeranno all’insù soprattutto i prezzi dei principali beni di consumo, penalizzando le famiglie più in difficoltà. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che oltre agli autotrasportatori ci sono intere categorie come gli autonoleggiatori, i taxisti, i padroncini, gli agenti di commercio che, utilizzando professionalmente ogni giorno l’autovettura o il furgone, rischiano di appesantire ulteriormente una situazione economica già molto deteriorata negli ultimi anni.

L’aumento dei prezzi del carburante interessa tutti e stavolta è stato voluto dal Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Sembra infatti che sia necessario reperire 671 milioni di euro nel 2015 e 17,8 milioni di euro nel 2016. Soldi necessario per compensare la mancanza del gettito IMU legato all’abitazione principale.