Sono ormai 11 anni che un pilota italiano non vince il Motomondiale nella classe MotoGP. Valentino Rossi ha conquistato 9 titoli mondiali ed è indubbiamente uno degli sportivi italiani più apprezzati e famosi in tutto il mondo, tuttavia, “Il Dottore” è rimasto a secco dal 2009. Se non vince lui, il tricolore non sventola. Il sogno del decimo titolo continua dunque ad ossessionarlo in questo finale di carriera.
Era il 1997 quando con l’Aprilia 125 iniziò la leggenda di Rossi, che dopo aver inanellato una serie di trionfi sorprese tutti firmando per la Yamaha e continuando a vincere nel 2005. Celeberrime le esultanze del campione di Urbino, che era solito esibire una maglietta con una scritta goliardica o provocatoria una volta che aveva tagliato il traguardo più importante. Nel 2009 la vittoria arrivò anche grazie a quello che è stato considerato uno dei sorpassi più belli della storia, all’ultima curva di Barcellona, ai danni di Lorenzo.
Oggi, a una manciata di gare dalla fine del Motomondiale, la contesa è ancora aperta, ma Rossi è praticamente tagliato fuori. Quartararo è sempre in testa alla classifica dei piloti ed è spesso favorito anche nelle quote per le qualifiche: dopo il 5° posto dell’anno scorso, il giovane francese potrebbe trionfare già al suo secondo anno in MotoGP. La situazione di Joan Mir, comunque, non è troppo differente. C’è però un altro pilota italiano che potrebbe ribaltare i pronostici e raccogliere in qualche modo l’eredità di VR46: si tratta di Andrea Dovizioso, uomo di punta della Ducati.
D’altro canto, stiamo parlando di un talento nato. Scoperto dall’Aprilia, Dovizioso si è tolto diverse soddisfazioni nella propria carriera, diventando campione nazionale di motociclismo nel 2000 e vincendo il campionato Europeo Velocità nella categoria 125 cm³ nel 2001. A soli 18 anni, nel 2004, arrivò il titolo di campione del mondo dopo aver vinto 5 Gran Premi (Sudafrica, Francia, Gran Bretagna, Giappone e Australia), ottenuto 5 secondi posti (Catalogna, Repubblica Ceca, Qatar, Malesia e Comunità Valenciana), un terzo posto in Brasile, 8 pole position (Sudafrica, Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Giappone, Malesia e Comunità Valenciana) e 293 punti in classifica generale.
Nel 2008 arrivò invece l’esordio nella MotoGp in Qatar, con una Honda del team privato JiR Team Scot, con tanto di 4° posto davanti allo stesso Valentino Rossi. Dovizioso si rivelò la sorpresa della stagione, che si concluse con il primo podio in carriera nella MotoGp. Stiamo parlando di un pilota che ha vinto in tutte le categorie in cui ha corso, oltre che dell’italiano più costante in questa disciplina.
Negli ultimi anni solo lui e Rossi sono riusciti a rientrare tra le prime 5 posizioni della classifica finale del Motomondiale. Nel 2017 Andrea e Valentino arrivarono rispettivamente al secondo e al quinto posto. Situazione invariata per Dovizioso nel 2018, quando Rossi finì quinto in graduatoria. Ancora un secondo posto per Dovizioso l’anno seguente, mentre Rossi figurava settimo in graduatoria. Va da sé che attualmente sia proprio Andrea Dovizioso ad avere le maggiori possibilità di scavalcare Mir e Quartararo nel finale di questo Motomondiale. Dati e quote sulle ultime gare della MotoGP 2020 sono già disponibili e parlano chiaro: per “Il Dottore” l’obiettivo del decimo trionfo è chiaramente sfumato. Ancora qualche settimana di pazienza e conosceremo il nome del nuovo campione.