Quello che è successo tra Marquez e Rossi in pista ha chiamato in causa anche Lorenzo che adesso voleva spiegarsi con il tribunale sportivo. Peccato che i giudici chiamati a scegliere quale punizione impartire a Rossi o a Marquez, non abbiano voluto accogliere la dichiarazione del pomo della discordia.
In vista del GP di Valencia la speranza di tutti è che si calmino le acque ma questa speranza continua ad allontanarsi. A mettersi di traverso sono anche le decisioni del Tribunale arbitrale dello sport, quello cui ha fatto ricorso Valentino Rossi.
Il suo compagno di squadra Lorenzo ha pensato bene di intromettersi nella dinamica “processuale” perché coinvolto indirettamente nella vicenda. Rossi ha fatto ricorso chiedendo l’annullamento dell’arretramento al fondo dello schieramento comminatagli in occasione dell’ultimo appuntamento in ottica iridata del MotoGP.
Il TAS ha spiegato che Lorenzo ha chiesto di partecipare alla disputa per difendere i propri interessi nell’alterco che oppone Rossi alla FIM ma la richiesta è stata rigettata e quindi il TAS continuerà ad interloquire soltanto con la federazione e con il campione pesarese.
Nella parte conclusiva del comunicato si ribadisce inoltre che il verdetto del TAS arriverà entro e non oltre il 6 novembre quindi entro venerdì che sarà anche la prima giornata di prove libere a Valencia. Bisogna ricordare che l’esito di questo arbitrato è funzionale in ottica iridata.
A Valencia, qualora fosse confermata la penalizzazione, avremmo una griglia che vede schierato sul fondo Rossi che ha un margine risicato sul compagno di squadra, appena 7 punti che potrebbero essere difficili da difendere se Lorenzo fosse alla grande.