Lorenzo deve lottare contro tantissimi sostenitori del MOTOGP che probabilmente erano anche fan di Rossi e gliene hanno dette di tutti i colori. Di recente il neoiridato ha dovuto rispondere ad attacchi pesanti ma anche ai commenti ironici su Twitter. Tutti hanno visto il clima che si è creato, tutti hanno visto quel che è successo. Ma forse hanno ragione coloro che dicono che al di là delle polemiche è la pista a dire chi è il più veloce e chi per forza di cose vince il mondiale. Eppure la polemica impazza e dura la presentazione delle novità Yamaha, Lorenzo e Rossi si ignorano. Tra loro nemmeno una stretta di mano. Sono passati otto giorni ma niente è cambiato da quel momento. Rossi è salito su una nuova XSR900 un po’ retrò nell’aspetto e Lorenzo su una grintosa MT-10.
A Lorenzo, quindi, in pubblico è andata fin troppo bene. Dove non se la passa bene è Twitter. Risponde a tutti i messaggi ma deve spesso ingaggiare lotte verbali che sfiorano il ridicolo. La Gazzetta dello Sport racconta una parte delle conversazioni e scambi di messaggi su Twitter:
Primo affondo, in inglese: “Jorge è un buono a nulla, un bambino piagnone”. Poi si passa allo spagnolo: “Non hai vinto un solo titolo per meriti tuoi” e qui c’è la replica di Jorge: “Certo, vado in moto solo ogni tanto, a piedi è difficile…”. Altra risposta, poi, a chi gli dice in italiano “Vinci facile, siamo capaci tutti”; “Certo amico – scrive Lorenzo – il prossimo anno vinci tu sulla M1…”. E ancora, botta risposta sul carniere: “Per arrivare a 9 mondiali hai bisogno di tre carriere”, e lo spagnolo ribatte: “Non voglio arrivarci, essere già a 5 mi sta bene”.
Ci sono anche tanti commenti pacati e tanti altri suggerimenti ironici, ma sono meno avvincenti degli insulti. O no?