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Va dove ti porta il Quad

Sono passati circa 10 anni da quando il primo Quad è stato importato in Italia e da allora di strada ne è stata macinata davvero tanta. Passati i primi anni di ovvia diffidenza e superate le difficoltà burocratiche inerenti le omologazioni, sempre più case costruttrici hanno iniziato la commercializzazione in Italia di questi mezzi.

La prima ad ottenere la possibilità di immatricolare un ATV (secondo nome dei quad All Terrain Vehicle), districandosi tra i meandri della confusa burocrazia italiana, è stata la Polaris seguita a ruota dalla Yamaha. Perché una “moto” a quattro ruote?

Il concetto è quello di offrire un mezzo per vivere a contatto della natura, superando qualsiasi asperità del terreno e senza essere un asso del motocross o del trial. Con questi propositi il quad ha fatto breccia tra gli appassionati degli sport motoristici, soprattutto nel nord Italia, dove è stato impiegato con successo anche in agricoltura da molti viticoltori, vista la sua agilità e per le dimensioni che consentivano di passare tra i filari delle viti.


Un mezzo generoso quindi, capace di dare emozioni ed aiuto nel lavoro, da menzionare anche la sua “correttezza sociale” in quanto è idoneo, senza modifiche, ad essere utilizzato da persone diversamente abili, poiché tutti il comandi sono sul manubrio.

Interessante il riconoscimento da parte delle federazioni dell’uso sportivo del quad, vengono infatti disputati campionati italiani ed europei con diverse categorie. Il mondo dei quad è di facile accesso, presenti in tutta Italia club e associazioni sportive che consentono di noleggiare veicolo e attrezzature per provare in tutta sicurezza le emozioni della guida in fuoristrada .

Gabriele