Il crollo delle immatricolazioni in aprile era chiaramente previsto, vista l’attuale crisi economica. Non c’erano da aspettarsi grandi risultati in un settore che in genere va di pari passo con quello delle auto. Aprile poi è stato un mese difficile, di pacchetti legislativi con l’imposizione di nuove tasse, che pur non toccando direttamente il settore, hanno dato la stangata finale ad una già precaria situazione generale.
E così le immatricolazioni sono crollate del 38,9 per cento rispetto all’aprile di un anno fa.
Il settore più colpito è quello degli scooter, con un calo del 39,4 per cento, anche se il dato differisce poco da quello delle moto, crollato del 38,1 per cento.
I segmenti, negli scooter, vedono i 125 cc “resistere”, segnando un meno 21,3 per cento, mentre le grandi cilindrate tra i 300 e 500 cc scendono del 42,6 per cento. Il comparto peggiore è quello dei 250 cc, con una diminuzione delle vendite del 46,1 per cento, mentre il migliore è quello delle cilindrate tra i 150 e i 200 cc, con “solo” il 12,5 per cento di vendite in meno.
Tra le moto, le cilindrate oltre i 1000 cc perdono il 28,9 per cento di vendite, mentre quelle tra gli 800 e i 1000 il 28,3 per cento. Ma sono i 600 cc a segnare il record negativo, con le vendite crollate di ben il 57,2 per cento. Resiste il comparto tra i 300 e i 500 cc con un calo di solo il 15,6 per cento, e “benino” anche le 125 cc con il 16,7 per cento di diminuzione. Meno 25,1 per cento per le cilindrate tra i 650 e i 750 cc, poco meno dei 55 cc che segnano un meno 25,2 per cento.
Il disastro era preannunciato da tempo, da chi aveva già compreso che la recessione era alle porte.