La Mission One si presenta con un design futuribile, ma non troppo distante dalle varie moto giapponesi da strada. Risalta ovviamente la mancanza di un impianto di scarico, le sue concorrenti lo inglobano nella carena o sotto il codino, lei semplicemente non lo prevede, le sue emissioni inquinanti sono pari a zero.
Le prestazioni di questa bike elettrica sono di tutto rispetto, allineate a numerose moto con alimentazione a benzina. La velocità massima, come abbiamo già detto supera di un soffio i 240 km/h e la sua autonomia è di 240 chilometri.
Per fare il pieno al suo pacco di accumulatori agli ioni di litio occorrono soltanto due ore collegandola alla rete elettrica.
I puristi delle due ruote stanno già storcendo il naso, alcuni avranno disturbi di altro genere; la Mission One rompe gli schemi, niente più sound sportivo, niente cambio meccanico.
Solo il sibilo dei pneumatici sull’asfalto, il rumore della trasmissione a catena e una infinita accelerazione fino a dare fondo alla potenza del motore.
La produzione della Mission One è già iniziata, i primi esemplari sono stati venduti ad una cifra prossima ai 70.000 dollari USA. Una bella cifretta, ma stiamo parlando di qualcosa di unico ed innovativo.