Il pilota della Ferrari, rammaricato per aver perso il podio a causa dell’esplosione della gomma posteriore, accusa pubblicamente in modo deciso la Pirelli che già durante le prove libere con Rosberg aveva dovuto gestire un caso analogo attribuendo poi l’incidente della Mercedes alle condizioni dell’asfalto di Spa.
A questa spiegazione che avrebbe dovuto segnare la fine della storia “Pirelli contro tutti” non riesce a credere Vettel, dopo che durante il GP di Spa è stato vittima di un incidente analogo a quello dell’avversario che tra l’altro lo precedeva. L’ordine d’arrivo del GP del Belgio ha escluso la Ferrari dal podio e ha rianimato le polemiche.
Le parole di Vettel sono molto dure:
Se ascoltiamo tutte le scuse, i detriti, il fatto che il pilota sia uscito di pista, sono tutte cavolate. L’ha detto Nico che non è uscito di pista e neanche io sono uscito di pista. Non c’è nessuna spiegazione per quello che è successo, non è stato sicuro. C’è stata una foratura? Nessuna foratura, la gomma è esplosa è stato un enorme guasto che non dovrebbe accadere, non c’è stato alcun avvertimento.
La replica della Pirelli però non tarda ad arrivare. I tecnici spiegano che proprio per la particolarità del circuito di SPA che mette a dura prova gli pneumatici, il consiglio che era stato dato alle scuderie era quello di attuare una strategia a due o tre soste. La Ferrari si è presa dei rischi facendo una sola sosta e il battistrada di Vettel ha pagato questa esagerazione. Pirelli conclude così il suo intervento sull’argomento:
Si potrebbe contestare semmai il fatto che non abbia avvisato i team di un potenziale pericolo, lasciando loro troppa libertà. Ma questa fino adesso era la prassi, tanto che i gommisti non hanno acceso alle informazioni su pressioni e temperature durante la gara.