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Veto sulla partecipazione della Marussia al mondiale 2015

La Formula 1 è governata non soltanto da Bernie Ecclestone che è il personaggio più influente di questo mondo dei motori, ma anche dallo Strategy Group, il gruppo d’indirizzo della categoria che è composto dai team e che in genere prendono delle decisioni non condivisibili. L’ultima riguarda la Marussia. 

La Marussia, dopo l’incidente di Bianchi e i guai economici, cercava soltanto un riscatto e avrebbe corso questo mondiale con la vettura dell’anno scorso sotto il nome di Manor. Una notizia che doveva essere accolta positivamente dalla Formula 1 ma che ha lasciato tutti di stucco. La squadra anglo-russa, tra l’altro, ha chiuso il 2014 in  nona posizione prima di Sauber e Caterham che sono risultate addirittura inguardabili.

Lo Strategy Group non ha preso in alcuna considerazione quello che la Manor/Marussia è stata in grado di fare, non ha guardato in faccia ai debitori e agli sforzi e ai compromessi che erano pronti ad accettare. I team non hanno premiato impegno e merito della scuderia in questioni e si sono opposti alla sua partecipazione al prossimo campionato. Sembra che il veto sia arrivato da 4 squadre, di cui tre hanno forti problemi economici e quindi hanno pensato piuttosto all’uguaglianza dei team davanti alla legge del Circus. Il veto è stato posto da Force India, Sauber, Lotus e Toro Rosso. 

Una monoposto vecchia in circolazione è stata considerata inopportuna e poco competitiva. Quindi ok al compromesso ma senza aggiungere pepe alla competizione. E allora che altre scuse potevano accampare i manager Marussia? In più i proventi dei diritti commerciali, così saranno ridistribuiti tra le scuderie in griglia, il che vuol dire che un partecipante in meno è come dire, più soldi in tasca. Che in un momento di crisi non sono da buttar via.