Sochi, per gli appassionati di Formula 1 è stato soltanto un granpremio di passaggio con tanta noia, almeno dagli spati. Dicono di essersi divertiti i piloti e difende il layout della pista il suo inventore, ma sul Gran Premio di Russia c’è ancora da lavorare e parecchio.
Alla fine degli anni Novanta, Bernie Ecclestone ha deciso di far entrare nel suo entourage l’architetto tedesco Hermann Tilke, un uomo che è sempre stato conosciuto come quello in cui Ecclestone ha riposto fiducia per la definizione dei tracciati. In effetti a Tilke è stato chiesto di creare il layout delle piste nei paesi in cui si sperava che il Circus sfondasse. Il profilo di Tilke è sempre stato molto basso e se ci sono tanti piloti che ne apprezzano l’opera ce ne sono altrettanti che considerano i suoi circuiti noiosi. Sochi è considerata a metà strada tra Singapore e Abu Dabhi, entrambi disegnati sempre da Tilke.
Se a Sochi gli spettatori non si sono divertiti, allora, sembra che la colpa sia tutta di Tilke e dei suoi circuiti sempre troppo poco emozionanti. L’architetto tedesco, sotto accusa per l’assenza di spettacolo in Russia, difende comunque la sua opera dicendo che hanno avuto molta voce in capitolo a Sochi, le gomme scelte per l’occasione. Tilke dice:
primi giri sono stati ideali per compiere sorpassi, ma poi non ci sono stati grandi movimenti in pista. Nico Rosberg è stato in grado di fare una grande rimonta dal fondo, fino al secondo posto, e c’è stato qualche altro sorpasso a centro gruppo. Tuttavia, se il pilota più veloce è dinanzi ad uno più lento, i sorpassi non avvengono. Penso che la Pirelli sia stata un po’ conservativa perché avevano paura di quel che sarebbe potuto succedere su di una nuova pista. Speriamo che l’anno prossimo adottino una strategia diversa.