L’autodromo nazionale di Monza rischia di chiudere per i troppi debiti accumulati negli anni. Il Senato ha infatti messo i bastoni tra le ruote di un’operazione tentata dalla Regione Lombardia che in virtù della neutralità fiscale voleva entrare nella proprietà del circuito e dare un futuro all’Autodromo che non è in buone condizioni economiche. Il mondo automobilistico è in crisi ed ora a finire nella morsa dei debiti c’è anche l’Autodromo di Monza. Sembrava si fosse giunti ad una soluzione con l’intervento della Regione Lombardia nella proprietà di questo spazio considerato storico per il passato motoristico del nostro paese.
Invece, la politica, o meglio il Senato, ci ha messo lo zampino ed ha bocciato in Commissione Bilancio il sub emendamento alla Legge di Stabilità che prevedeva la non tassazione dell’operazione con cui la Regione Lombardia entrava nella proprietà dell’impianto. La Regione avrebbe potuto entrare in possesso sia dell’autodromo, sia del parco di Monza insieme ai comuni di Monza e Milano.
I sindaci di queste due città aveva già dato un parere favorevole al provvedimento firmando una lettera congiunta ma il Senato è stato chiaro: queste spese e questo accordo sono inammissibili dal punto di vista tecnico perché non hanno la copertura finanziaria adeguata. Sala, assessore regionale, spiega che nelle prossime ore si potrebbe decidere del futuro dell’autodromo di Monza. Ecco cosa dice:
Senza questa norma, il passaggio di proprietà dai Comuni alla Regione Lombardia sarebbe soggetto a tassazione e questo trancia di netto tutte le risorse che erano state destinate all’operazione, circa 20 milioni di euro. Senza diventare proprietaria dell’area, la Regione Lombardia non è in grado di intervenire per rilanciare il comparto.