Chissà se aveva detto la stessa cosa Schumacher? Raikkonen, comunque, finito nel mirino dopo il GP canadese, si sfoga facendosi ritrarre con il figlio in braccio e dice di non volere per il figlio una carriera in F1. Il perché è tutto racchiuso in poche parole.
Raikkonen è finito nel mirino dei critici per diversi motivi. In primo luogo perché non è riuscito a portare la Ferrari sul podio, poi perchè questo “incidente” nel percorso tutto sommato vincente della scuderia di Maranello, è stato causato da un banale testacoda che ha reso possibile il sorpasso della Williams di Bottas. Quest’ultimo pilota, tra i giovanissimi al debutto nella stagione, ha dichiarato di non volere che il figlio arrivi in F1. Uno sfogo forse dettato dalla tensione generata dai critici.
Arrivabene, che fino a questo momento si era dimostrato comprensivo e attento al carattere del finlandese dagli occhi di ghiaccio, si è lasciato andare davanti alle telecamere alla fine del GP canadese dicendosi arrabbiato per il risultato delle sue vetture e non di certo per la rimonta di Vettel. In pratica ha detto di essere in collera con Raikkonen.
Quest’ultimo ha fatto passare qualche giorno e poi, intervistato da Sky ha detto:
A fine stagione sarei contento se vincessi almeno una gara, ma è difficile da dire. Sono sicuro che possiamo migliorare, essere più competitivi di ora e avvicinare le Mercedes, ma ci serve tempo. Ci auguriamo che a un certo punto accada, dipende anche dal tipo di circuito, ma spero di poter arrivare al punto di lottare in ogni gara, così sarà più divertente per tutti.
Nessun disastro dunque ma se suo figlio Robin, avuto dalla compagna Minttu Virtanen e nato il 27 gennaio scorso gli chiedesse di diventare un pilota, lui avrebbe già una risposta di riserva:
Non vorrei che mio figlio finisse a correre in F.1, perché quando mi ritirerò non vorrò tornare più in questo ambiente.