In America la situazione delle scuderie è molto tesa. Ci sono i grandi che cercano di afferrare gli ultimi punti disponibili del campionato anche se in gran parte i giochi sono fatti. Dall’altra ci sono le proteste dei team medio-piccoli.
Iniziamo dalle proteste: Caterham e Marussia, come successe ad Indianapolis nel 2005 sono scese in pista, hanno fatto un solo giro e poi si sono ritirate. Vogliono protestare contro la gestione economica che penalizza le piccole squadre e presto si uniranno a loro nella protesta anche Force India, Sauber e Lotus. In pista, quindi, ci sono soltanto 18 monoposto.
Lo spettacolo non manca e infatti la prima fila di Austin è tutta Mercedes AMG F1. Nico Rosberg con un giro a tutta nel finale ha conquistato la pole bloccando il cronometro sul 1:36:067. A seguire con appena 376 decimi di distacco uno scatenato Lewis Hamilton. Bene anche Williams.
Per Rosberg si tratta della 13esima pole della carriera, prima di lui hanno avuto i medesimi risultati campioni del calibro di Webber, Montoya e Villeneuve. Insomma, il ragazzo ha talento. Siccome Catheram e Marussia non prendono parte al gran permio, nelle due qualifiche sono stati eliminati 4 piloti. Vettel ha guadagnato la penultima posizione ma tanto era costretto a partire dalla pit-lane perchè ha cambiato totalmente la power unit. Molto meglio Ricciardo che parte in quinta posizione ed è preceduto dalle Williams di Bottas, terzo e di Massa quarto.
Ferrari secondo le previsioni con Alonso sesto e Raikkonen nono. Un po’ di delusione invece per le McLaren che con la penalizzazione di Button che è arrivato settimo ma partirà 12esimoe con l’ottava posizione di Magnussen, volano più basso delle aspettative.
Nonostante le proteste minacciate fa molto bene Sutil con la Sauber C33 che partirà dalla nona posizione, avvantaggiato dalla penalizzazione di Button.
