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Paura per Perez ma è sempre dominio Mercedes

Stavolta il campione del mondo in carica non resta a guardare quello che vogliono fare i suoi avversari ed imprime il passo già nelle due sessioni di prove libere, tanto per ribadire chi è che comanda. Non precede le Ferrari, come si ci aspetterebbe da copione. 

Quello che vediamo sul circuito ungherese è molto più di quello che speravamo. Durante il GP che sarà giocato in onore di Jules Bianchi, le Mercedes onorano al meglio la memoria del giovane pilota scomparso. Hamilton precede le Red Bull di Kvyat e Ricciardo. Poi l’altra Mercedes di Rosberg e a completare il quintetto uno strepitoso Raikkonen. Poi dalla sesta alla decima posizione i piloti si susseguono in questo modo: Sainz, Vettel, Alonso, Bottas e Massa.

La giornata è movimentata da una serie di incidenti più o meno lievi. C’è Ricciardo che ha rotto l’ennesima power unit Renault nonostante le ottime performance, alimentando così il diverbio tra Renault e Red Bull. E po i c’è l’incidente di Perez e i momenti di tensione legati al ribaltamento della sua Force India. Il pilota è uscito indenne dalla prima sessione, poi il messicano ha avuto uno scarto a destra per un problema alla sospensione posteriore destra e dopo una scivolata molto lunga la sua monoposto si è ribaltata. Era nella fase finale della corsa e quindi la sua velocità era molto bassa.

Il pilota ci ha tenuto comunque ad uscire dal suo abitacolo da solo per salutare i tifosi. La seconda sessione di prove non è stata disputata da Perez per gli ingenti problemi riportati dalla monoposto che adesso denuncia un cedimento strutturale.