Marchionne spera che la sua Chrysler, pardon, la sua Ferrari, sia completamente diversa da quella di Montezemolo e torni a correre e vincere. E forse ci spera al punto da descrivere con toni eccessivamente entusiasmanti il pilota n.1, vale a dire Sebastian Vettel.
Sta per iniziare il mondiale di Formula 1, adesso mancano davvero poche ore e Marchionne, il presidente della Ferrari, ha deciso di rilasciare un’intervista alla Gazzetta dello Sport parlando ella Ferrari che vedremo in questa stagione, una squadra dove di certo tutti daranno il massimo. Ora c’è da vedere se basterà. Quel che Marchionne sottolinea è che sono tanti:
A Melbourne ci sono 120 persone nostre, a Maranello ce ne sono tante altre focalizzate sulla telemetria, sui motori, su tutto il resto. Abbiamo una squadra dedicata che sente l’impegno sulla pelle, dentro la pelle.
A lui interessa vedere che tutti lavorano, che la Ferrari e i processi che portano alla determinazione di una monoposto vincente, sono ripartiti. E poi ha anche un paio di piloti di cui fidarsi, piloti che non potrebbero essere descritti se non così:
1. Vettel “è la pace associata alla saggezza. Sono qualità difficili in un giovane”.
2. Raikkionen “è diverso da come lo abbiamo visto nel passato. E’ tornato a essere una persona di carattere, è impegnato. Ho un grandissimo rispetto per lui, mi è sempre piaciuto come pilota e come uomo.”
Marchionne dedica qualche parola anche ad Alonso, ma non per fargli i suoi migliori auguri oppure per dire la sua sull’incidente di Montmelò sul quale anche la FIA ha promesso d’indagare. Marchionne è duro con l’ex ferrarista e dice:
Non è stato un matrimonio facile con la Ferrari. Ma può darsi che il suo ciclo si fosse chiuso e dopo 5 anni fosse salutare per entrambi cambiare.
Forse è proprio questo l’atteggiamento un po’ superbo e un po’ paterno che la Ferrari aspettava di sentire per tornare a vincere?