Si mette male per le piccole squadre della Formula 1. Il patron del Circus aveva espresso la sua idea, quella di avviare un campionato parallelo per le squadre in difficoltà economica e quindi in ritardo con lo sviluppo della monoposto ma i dubbi sulla proposta di Ecclestone sono tanti. Uno su tutti la perdita di appeal della competizione classica. Come uscire dall’impasse? La Caterham prova a risorgere.
Le squadre che sono andate in crisi in questo finale di stagione sono parecchie ma due hanno visto e stanno attraversando momenti davvero drammatici. La Marussia, tanto per dirne una ha dovuto mettere all’asta tutti i suoi beni e presto anche la sua sede potrebbe andare in pasto a qualche cannibale come Haas che si prepara al suo ingresso in F1 dal 2016.
La Caterham, in crisi come la Marussia, non ha avuto un declino altrettanto precipitoso. Alla fine di ottobre, infatti la società Caterham Sports che si è occupata della progettazione e della costruzione della monoposto, è stata messa in amministrazione controllata per via dei suoi debiti che non sono pochi: circa 16.2 milioni di sterline. È passata così nelle mani di amministratori temporanei della Smith & Williamson.
Forse per questo “incontro” di fortuna è riuscita a partecipare al gran premio conclusivo della stagione, ad Abu Dhabi dopo aver saltato i due gran premi precedenti. Nel 2015 non ci dovrebbero essere grossi problemi nel vederla alle griglie di partenza se le trattative con i potenziali acquirenti andranno a buon fine.
I creditori della Caterham sono chiamati a valutare le richieste degli amministratori temporanei che hanno chiesto anche la formazione di un Comitato dei Creditori per fare in modo che le trattative siano portate a termine al più presto. Tra i creditori che devono ottenere il maggior numero di euro c’è la Renault Sport che dovrebbe avere 7,4 milioni di sterline.