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I piloti Ferrari sulla tappa brasiliana

La Formula Uno vola in Sudamerica per la penultima gara del mondiale, sul circuito di Interlagos, in Brasile. Un tracciato particolare quello di San Paolo, il più corto dopo Monaco e Messico, ma non per questo meno affascinante agli occhi dei piloti.

Kimi Raikkonen, dopo il fine settimana che lo ha visto protagonista delle Finali Mondiali al Mugello assieme alla Scuderia Ferrari, ha un ricordo particolare del circuito avendo conquistato il titolo piloti nel 2007 proprio in Brasile.

“Quello che più mi è rimasto in mente – racconta a ferrari.com – è la determinazione con cui la squadra realizzò l’obiettivo dichiarato della vigilia, la vittoria del campionato. Questo tracciato mi piace, anche se è molto corto, affrontato nel modo giusto è divertente da guidare. Lo scorso anno è stato messo un nuovo asfalto sulla pista ed il livello di grip era elevato, fattore che la rende sempre più piacevole per i piloti e che permette di essere più aggressivi. Anche se è un circuito breve, questo non vuol dire che la messa a punto della vettura sia semplice. Ci sono molti fattori da tenere in considerazione, non ultimo il meteo.”

Sul meteo insiste Gutierrez:

La pista brasiliana è ricca di storia e tradizione e tutti i piloti ci corrono volentieri. Le squadre forse sono state un po’ meno contente, perché il paddock era molto stretto, ma quest’anno sono stati fatti lavori di ristrutturazione e non ci lamentiamo. Sia dal punto di vista tecnico che per l’atmosfera, infatti, questo tracciato trasmette sensazioni uniche. Il Brasile è un grande paese e la gente lo è altrettanto. La forma della pista è molto particolare, diversa da tutte le altre: richiede un buon livello di carico aerodinamico e non è impegnativa per l’impianto frenante. La parte che preferisco è quella della curva Ferradura, perché ci arrivi in velocità e poi c’è subito una salita. I sorpassi non sono semplici da effettuare, ma quella brasiliana è da sempre una gara che riserva molte sorprese.