Parla con arroganza Hamilton e lo fa dopo aver conquistato il suo secondo titolo mondiale consecutivo, il terzo in carriera. Chiama in causa la Ferrari e Schumacher spostando l’attenzione dalla sua scuderia a quelle altrui. C’è un po’ di maretta in casa Mercedes.
Che non scorresse buon sangue tra Rosberg ed Hamilton l’avevamo capito. Si sono sempre comportati come fratelli ma poi, sul finire della stagione, stanno tirando fuori i coltelli. L’inglese infatti ha dominato in quasi tutte le gare aggiudicandosi il titolo iridato con tre giornate d’anticipo. Sul circuito statunitense Rosberg non l’ha presa bene e nel dietro le quinte si è visto il gelo tra i due compagni di squadra.
Poi in Messico ha vinto Rosberg e subito è arrivata la frecciatina del neocampione del mondo: la scuderia è stata tutta dalla sua parte. Ma importa? Allora vuol dire che Lewis ha vinto soltanto perché sostenuto dalla Mercedes a scapito di Rosberg? Non l’ha detto, questo in effetti non l’ha detto ed ora che la tensione sembra salita alle stelle, allora l’inglese prova a spostare l’attenzione dalla Mercedes verso le altre scuderie. Lo fa in modo maldestro puntando il dito contro Schumacher e la Ferrari di allora (o di ora? Il bersaglio non è del tutto chiaro). Le sue parole:
“Ho vinto i miei titoli solo grazie alle mie abilità – ha dichiarato Hamilton come riportato dal tabloid tedesco Kolner Express –non ho mai fatto ricorso a ciò che ha fatto Schumacher nella sua carriera“.
Reiner Ferling, numero uno del fan club di Kerpen gli ha risposto per le rime:
Dovrebbe accendere il cervello prima di dire certe cose, specialmente alla luce della situazione che sta vivendo la famiglia Schumacher. Dovrebbe prendere solo esempio da quanto raggiunto da Schumi. Mettere così in primo piano il proprio orgoglio precede sempre una caduta.