Siamo in un momento di stallo della F1 ed è normale che si punti molto sulle dichiarazioni fatte dai singoli piloti. Le ultime in ordine cronologico pare siano quelle del campione del mondo in carica e quelle del pilota della Sauber Ericsson. Sentiamo quello che hanno da dire.
Pendiamo tutti dalle labbra di Hamilton, diciamolo! Un pilota così scontroso ed eccentrico, pluripremiato e difficile da imbrigliare, è forse uno dei personaggi più caratteristici – nel bene e nel male – del mondo della F1. Ecco quello che ha detto di recente alla stampa britannica:
Quand’ero bambino e mio padre mi comprò il mio primo go kart- ha spiegato il pilota di Stevenage – in realtà sognavo che mi comprasse una motocicletta. Certo, non sono deluso da come mi è andata – ironizza – ma il mio primo amore sono state le moto.
Mi piacerebbe molto guidare un bolide della MotoGp – aggiunge – per vedere cosa si prova. So più o meno cosa mi aspetterebbe, ma vorrei capire quanto sarei bravo in sella alle due ruote.
Un giorno mi piacerebbe anche correre in Nascar Racing.
E se avesse inseguito davvero il suo sogno? Oggi avremmo sicuramente una F1 meno divertente e meno competitiva. Per quanto riguarda Ericsson, non ha certo la fama dell’anglocaraibico della Mercedes ma con le sue dichiarazioni fa temere le squadre di “seconda fascia”, le inseguitrici. Dice il pilota della Sauber:
Ho una macchina competitiva! Ho una scuderia più grande, più esperta, e questo sente quando si lavora con le persone del team. Naturalmente, come pilota, è stato davvero difficile l’anno scorso con la Caterham perché eravamo così lontani dai primi, quindi è stato difficile fare una buona impressione. Quest’anno con la Sauber siamo in una posizione in cui possiamo lottare per i punti più o meno tutti i fine settimana, è una grande differenza.