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Crescere insieme alla Ferrari in questo Natale

Natale è vicino e la Ferrari quest’anno può festeggiare una meravigliosa stagione. Saranno delle feste all’insegna della presa di coscienza dei traguardi raggiunti e della voglia di fare bene. Nel salone della Nuova logistica addobbato a festa, il pranzo della Gestione Sportiva ha offerto questo e molto altro.

Marchionne, presidente della Ferrari, ha ringraziato tutti i dipendenti

“e soprattutto le loro famiglie, che li hanno sostenuti per tutto un anno di duro lavoro. Sappiate però che la vera battaglia inizia nel 2016, ma noi abbiamo due piloti che sono già stati campioni del mondo, e tecnici in grado di riportarci in vetta. Quest’anno saremmo stati contenti con due vittorie e ne abbiamo ottenute tre, oltre a tanti piazzamenti sul podio. La cosa più importante è che abbiamo soprattutto valorizzato le nostre risorse interne, senza prendere tanta gente da fuori”.

Parole sottolineate da Maurizio Arrivabene, team principal di Scuderia Ferrari:

“Il nostro obiettivo per il prossimo anno è di lavorare con ancor più determinazione, per meritarci questo marchio che dobbiamo portare con onore. Un grazie particolare al nostro Presidente, che ci ha sempre appoggiato mettendosi in prima fila. ‘We race’, noi corriamo: è nel nostro DNA”.

Ma Natale è anche tempo di regali, e quello riservato a Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen ed Esteban Gutierrez è decisamente su misura: poltrone ricavate dai rispettivi sedili di guida. Sebastian si è preparato un lunghissimo discorso in perfetto italiano:

“Questo mio primo anno in Ferrari è stato fantastico, ricco di successi. Sentire sul podio l’inno tedesco con quello italiano è stata un’emozione indescrivibile. Grazie a tutti, uomini e donne della Ferrari, che ogni anno costruite il miracolo rosso. Grazie dell’affetto che nutrite per me”.

Più stringato, ma efficace, il discorso di Kimi:

“Quest’anno per me non era iniziato benissimo ma è finito in crescendo. Dobbiamo continuare a lavorare assieme e so che così i risultati arriveranno. Perché adesso siamo davvero una squadra, e anzi sono sicuro che saremo una grandissima squadra”.