Possiamo anche non riconoscere tutti i meriti di Arrivabene e considerare che la Ferrari è a questo punto per tutto il lavoro fatto anche prima. Ma OK, al nuovo team principal di Maranello bisogna riconoscere l’elevata sensibilità, la capacità di ottimizzare le qualità dei piloti e motivarli ad essere squadra.
In un’intervista a SkyF1 Arrivabene parla dei progetti della Rossa e dice che se quest’anno bisogna rimanere con i piedi per terra e rendersi conto che ci sarà una lunga e amara rincorsa alla Mercedes, bisogna anche fare tesoro dell’esperienza e puntare sullo sviluppo di una macchina imbattibile per l’anno prossimo.
Molti sono convinti che noi si lotti per il Mondiale e invece abbiamo fatto passi enormi per essere competitivi. Se invece mi chiedi l’obiettivo che ci siamo prefissati con il presidente Marchionne per l’anno prossimo, ti rispondo che vogliamo competere per il Mondiale. Per quest’anno, quindi, piedi per terra, testa bassa e lavorare per essere lì se le Mercedes avessero dei problemi o per coglierli in contropiede nelle piste dove sono meno preparati.
Umile e realistico perché è vero quel che dice nel seguito dell’intervista, ovvero che un bravo pilota viene fuori quando la macchina è ben progettata.
Certamente la qualità del pilota viene fuori quando la macchina è molto buona. Guardate Hamilton e Rosberg che duello, ma tutto partendo da una macchina che è molto buona.
Questo dice Arrivabene e parla anche del lavoro che sta facendo con i piloti, apprezzando gli sforzi e la meticolosità di Raikkonen e di Vettel:
In Bahrain ho visto Vettel che ringraziava Kimi per un suggerimento che gli aveva dato e questo è stato un bel momento. Perché come ho detto ieri a tutti i ragazzi della squadra la macchina è nostra ma soprattutto è una Ferrari. Ognuno di noi ha un compito preciso, poi c’è uno in particolare che parla e ci mette la faccia. Ma il team vero è quello dove ogni componente da il proprio contributo.