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Sciopero alla Fiat di Termini Imerese

Dopo l’annuncio di Sergio Marchionne, amministratore delegato della FIAT, di abbandonare la Confindustria e fermare i rapporti col sindacato per i lavoratori della casa automobilistica italiana, si avvicinano giorni importanti per la risoluzione delle problematiche in corso. Per martedì prossimo ci sarà infatti il confronto tra la Casa e le sigle dei metalmeccanici, come ad esempio la Fiom. Ci sarà sul tavolo delle trattative il nuovo contratto, il cosidetto modello Pomigliano, che andrà a riguardare 80mila dipendenti degli stabilimenti italiani. Questa mattina, intanto, le fabbriche Fiat vivono due momenti diversi: da un lato c’è la rassegnazione e la malinconia per il posto di lavoro che in molti perderanno, mentre qualcun altro manterrà la gioia per aver ritrovato il proprio impiego: a Termini Imerese è prevista un’assemblea davanti ai cancelli, mentre a Pomigliano si festeggerà con un brindisi tra i 360 neo assunti.


Risultati diversi per situazioni diversi: inoltre nel paese del napoletano si avvieranno anche i lavori per lo sviluppo della nuova Panda sotto l’occhio vigile del direttore Sebastiano Garofalo. Doppia situazione, ovviamente separata e opposta, per i sindacati che martedì prossimo rischiano una nuova spaccatura: da una parte ci sono Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che avevano chiesto chiarimenti dopo la disdetta del contratto, mentre dall’altro lato si trova la Fiom, che conferma di essere in disaccordo con le situazioni attuali. Un segnale importante per quest’aspetto era arrivato da San Mauro Torinese, dove la Cnh aveva scioperato contro la possibile mobilitazione generale che avrebbe coinvolto gli stabilimenti. La Fiom, quindi, sulla situazione di Termini Imerese dichiara battaglia al comportamento della Fiat.