Da questa divisione nasce Fiat che si occuperà del settore auto, con Fiat Group Automobiles, Ferrari e Maserati e la componentistica, vale a dire Magneti Marelli, Teskid, Comau più una parte di Fiat Power Train; e dall’altra parte ci sarà la nuova Fiat Industrial con Iveco, CNH e la divisione Powertrain adibita alla produzione di motori marini e industriali.
Come dichiarato dal presidente del gruppo del Lingotto, John Elkann, è un giorno storico per la Fiat, dal quale nasceranno due forti realtà.
Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat, ha spiegato che la scissione era necessaria, soprattutto per i risvolti che essa avrà in borsa, dove si tende a valutare in maniera diversa i due settori.
Con questa divisione il settore auto potrà procedere da solo, senza preoccuparsi di quello dei trattori e delle macchine agricole: questo potrà far crescere nel breve periodo la quota di Fiat in Chrysler, che già entro la fine dell’anno potrebbe salire dall’attuale 20% al 25%.
L’obiettivo di Fiat è poi quello di arrivare al 35% entro il 2011, mentre per il 2014 si parla di produzione stimata a 6 milioni di auto con fatturato di 64 miliardi di euro, cioè il doppio rispetto ad oggi.
L’Ad non ha nemmeno escluso del tutto una quotazione di Ferrari in borsa, anche se per il momento non c’è ancora nulla di concreto.
Marchionne ha inoltre confermato che il gruppo si impegnerà nel rilancio definitivo di Alfa Romeo.