Era nato a Modena il 9 gennaio del 1920 Sergio Scaglietti, morto ieri mattina nella sua abitazione nella città natale. Tutti lo ricordano come uno storico carrozziere legato da un rapporto non solo di stima, ma di grande amicizia con Enzo Ferrari, il fondatore della nota casa automobilistica italiana. C’erano le sue mani dietro alcune delle Ferrari più belle di sempre, come ad esempio la Testa Rossa, la 250 GTO, la Dino e la Daytona. Le più grandi personalità dell’automobilismo italiano si sono uniti in un unico grande, sentito, cordoglio, per Scaglietti, a partire da Luca Cordero di Montezemolo, presidente stesso della Ferrari. L’ex presidente della FIAT aveva dedicato proprio a Scaglietti la Gran Turismo 612 negli anni recenti per mantenere in alto il suo nome, spesso dietro le quinte di una produzione decennale che ha fatto grande il Cavallino.
Luca Cordero di Montezemolo sottolinea come questo sia un giorno triste per la Ferrari: la scomparsa di un uomo che ha modellato col suo lamento e col suo lavoro i più bei modelli delle macchine del Cavallino Rampante è motivo di grande dispiacere per tutti. Scaglietti lascia un’eredità che difficilmente verrà raccolta.
In breve ricordiamo che il carrozziere modenese aveva iniziato la sua collaborazione con Enzo Ferrari alla fine degli anni Trenta, quando era quasi ventenne, quindi giovanissimo: tra i due si instaurò subito un rapporto di grande fiducia che li portò a collaborare in maniera molto stretta. Non è stata fissata ancora una data per i funerali, ma siamo sicuri che a breve verrà ufficializzata.
