Vettel e Raikkonen sono stati costretti a fare una gara in rimonta e questo ha consentito alle Ferrari di raggiungere soltanto la quarta e la quinta posizione. Oltre la classifica del GP del Giappone, ecco quello che pensano della gara i due piloti del Cavallino rampante.
Grazie a Ferrari.com possiamo ricostruire tutto l’accaduto, punti di forza e punti di debolezza della Ferrari a Suzuka. Ecco il primo resoconto di giornata.
È quarto Sebastian Vettel al termine del Gran Premio del Giappone, disputato oggi sul circuito di Suzuka. Il pilota tedesco è stato tra i protagonisti nelle prime fasi di gara, con una serie di sorpassi che gli hanno consentito di arrivare ad un passo dal podio. Gara in rimonta anche per Raikkonen che, scattato dalla quarta fila dello schieramento a causa di una penalità di cinque posizioni dovuta alla sostituzione del cambio, è risalito fino alla quinta piazza finale. Sul gradino più alto del podio è salito Nico Rosberg, primo all’arrivo su Mercedes.
I primi dieci posti sono stati occupati da questi piloti
POS |
DRIVER |
TIME/RETIRED |
PTS |
---|---|---|---|
1 |
|
1:26:43.333 |
25 |
2 |
|
+4.978S |
18 |
3 |
|
+5.776S |
15 |
4 |
|
+20.269S |
12 |
5 |
|
+28.370S |
10 |
6 |
|
+33.941S |
8 |
7 |
|
+57.495S |
6 |
8 |
|
+59.177S |
4 |
9 |
|
+97.763S |
2 |
10 |
|
+98.323S |
1 |
Ed ecco quel che ritiene importante Vettel: difendere la strategia di gara.
“Sono partito bene e nei primi due giri abbiamo guadagnato posizioni, sorpassando Ricciardo e Perez: eravamo più veloci anche di Verstappen, credo che oggi fossimo la seconda forza in pista. Era solo questione di tempo, ma naturalmente anche Max ha cercato di anticipare i suoi pit-stop per mantenere la posizione in pista e questa tattica ha funzionato per lui. Noi abbiamo cercato di montare le gomme più morbide nelle ultime fasi, e all’inizio pensavamo che avrebbe funzionato, ma il degrado era troppo alto e ci ha allontanato dal gruppo di testa. Col senno di poi è facile criticare e sono sicuro che tanti ‘esperti’ avevano già capito tutto; ma sia al muretto che in macchina eravamo d’accordo e io volevo tentare questa strategia, ritardando l’ultima sosta ai box. Di fatto ho perso tantissimo tempo con le bandiere blu: mi sono sempre trovato i doppiati nel primo settore, dove non potevano darmi strada, e ho perso un sacco di tempo oltre probabilmente alla posizione su Lewis, che invece si liberava dei doppiati in rettilineo. Ma non so se il ritmo sarebbe stato comunque sufficiente per arrivare sul podio.”