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La Ferrari GTO del 1962 è l’auto più pagata al mondo

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All’asta di Bonhams di Monterey, in California, una Ferrari GTO del 1962 è stata venduta alla ragguardevole cifra di 28,5 milioni di euro (38,115 mln di dollari), diventando di fatto l’auto più pagata al mondo.

Il record precedente apparteneva a una Mercedes-Benz W196 R F1 del 1954, venduta a 22 milioni di euro. L’asta di Bonhams ha totalizzato vendite per circa 65 milioni di dollari: 1958 Ferrari 250 GT Serie 1 Cabrio – 6.820 mila dollari USD, 1953 Ferrari 250 Mille Miglia Berlinetta – 7.260 mila dollari USD, 1969 Ferrari 365 GTB / 4 ‘Daytona’ Berlinetta Competizione – $ 935,000 USD, 1962 Ferrari 250 GT a passo corto Speciale Aerodinamica – 6.875 mila dollari USD, 1978 Ferrari 312 T3 Formula 1 monoposto – 2.310 mila dollari USD.

La Ferrari 250 GTO è sia un’automobile stradale sia una da corsa prodotta dalla Ferrari agli inizi degli anni sessanta. Viene considerata la Ferrari per eccellenza ed è tuttora una delle automobili più conosciute ed apprezzate di tutti i tempi. Il numero, 250, sta per la cilindrata di ciascun cilindro in centimetri cubi. GTO sta per “Gran Turismo Omologata”. Tale sigla non verrà poi utilizzata per parecchi anni fino alla presentazione nel 1984 della Ferrari 288 GTO. Nel 2004 la rivista automobilistica statunitense Sports Car International ha eletto la 250 GTO all’ottavo posto delle “migliori vetture sportive degli anni ’60” e per la rivista anch’essa statunitense Motor Trend Classic la 250 GTO è la “Migliore Ferrari di tutti i tempi”.

La 250 GTO era stata disegnata per partecipare a gare automobilistiche. Era una evoluzione della 250 GT “Short Wheel Base” che consisteva nel montare il motore V12 da 3 litri della 250 Testa Rossa sul pianale della citata 250 GT SWB. Dopo che l’ingegnere capo di questo progetto, Giotto Bizzarrini, fu licenziato insieme ad altri ingegneri della Ferrari in seguito ad una lite con Enzo Ferrari, il progetto fu dato in mano al nuovo ingegnere Mauro Forghieri ed al progettista Sergio Scaglietti. La carrozzeria ancora oggi molto apprezzata è frutto della collaborazione Bizzarrini-Scaglietti, e non, come di solito, frutto di una casa o di un designer specifico.