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Boom delle auto storiche per risparmiare

Una volta erano scansate da tutti gli automobilisti, considerate rottami e auto poco eleganti, invece oggi tornano di modo le vecchie Fiat 500, le Renault 4, la Citroen Diane 2cv e l’Autobianchi A112 che ormai oltre i venti anni dalla loro ultima produzione usufruiscono di uno status speciale e pagano una Rc auto bassissima, tra i 100 e i 170 euro l’anno. La crisi sta dissanguando gli automobilisti e così l’ACI segnala questo strano record, con le auto oltre i 20 anni di età sulle strade italiane che sono quasi raddoppiate negli ultimi anni, da quasi 2 milioni e mezzo del 2005 ai 4.155.257 di veicoli registrati quest’anno dalla motorizzazione.


Anche le auto propriamente storiche registrate dall’Asi che si occupa dell’apposito registro segnano un alto incremento, dalle 55 mila iscritte nel 2001 alle quasi 200.000 di quest’anno, segnando anche un -5% nelle rottamazioni. L’ACI segnala che per 100 nuove immatricolazioni sono 228 i passaggi di proprietà delle usate, un dato talmente negativo per il nuovo che si era registrato l’ultima volta nel 1964.

Immatricolazioni auto agosto 2012 in Italia giù di oltre il 20%
Auto d’epoca the Best of British

Il primo requisito per la registrazione delle auto storiche sono i 20 anni d’età, mentre dopo i 30 sono classificate come “anziane”. Queste auto, non per tutte le assicurazioni, godono di molti benefici pagando anche l’80% in meno sull’assicurazione. L’Asi rilascia tre tipi di certificazione, l’attestato di storicità, il certificato di rilevanza storica e la la carta di identità della vettura. Il secondo garantisce gli sconti fiscali sulla tassa annuale mentre il secondo lo sconto sull’assicurazione, che però potrebbe anche non accettare le varie certificazioni. Per capire se una vecchia auto puo essere considerata storica e avvalersi degli sconti si deve far riferimento all’art.63
della legge n. 342/2000. La legge distingue tre tipologie. La prima riguarda le auto costruite esclusivamente per le competizioni sportive. La seconda le auto costruite per la ricerca e la terza le auto di particolare interesse storico. E quest’ultima tipologia fornisce la possibilità di trasformare una vecchia 126 in un vettura storica, visto che le vecchie utilitarie hanno fatto storia e la loro iscrizione è una formalità.