Mentre il governo predica la ripresa, i fatti dicono che la recessione continua, e peggio di prima. A denunciarlo è Federauto, che anticipa i gli allarmanti dati sulle vendite di auto che vanno già anche in questo gennaio 2013. L’associazione dei concessionari parla di un netto -25% rispetto al gennaio 2-12, già segnato da una crisi profonda. Secondo l’associazione gli operatori del settore sono increduli di fronte ai dati visto che non pensavano di poter addirittura peggiorare rispetto al 2012 già giudicato nefasto, il peggiore degli ultimi decenni con sono 1 milione e 400 mila unità vendute.
Le critiche sono tutte rivolte all’austerita votata dal governo che ha penalizzato l’auto e tutto il settore sommergendolo di aumenti, dal bollo, all’Iva, all’IPT, al varo del superbollo per le auto prestazionali, alla penalizzazione sull’acquisto delle auto aziendale per spremere soldi con le tasse. A fare da portavoce Filippo Pavan Bernacchi, confermato di fresco presidente di Federauto che pone l’accento su risultati inquietanti addirittura anche per lo Stato che ha incassato 3 miliardi di tasse in meno dal settore auto, avendo superato la soglia di sopravvivenza di molti automobilisti. Poi gli ammortizzatori sociali destinati alle aziende in crisi, soldi che potevano essere impiegati per il rilancio. Secondo il presidente di Federauto non serve essere un professore universitario per capire che bloccare i consumi interni, in un Paese dove incidono circa per l’80% del PIL, significa uccidere il paese.
►Usato 2012 in calo
► Mercato auto 2012 molto negativo
L’unica possibilità verrà da un’inversione di tendenza del nuovo governo, prima che tutto crolii definitivamente e il danno sociale ed economico sia irreparabile con la perdita di 1 milione di posti di lavoro in un settore che incide con l’11,6% del PIL.