Ci mancava solo l’auto gonfiabile, ed è puntualmente arrivata: è la BlowCar. Potremo vederla e toccarla (ma senza sgonfiarla!) a Bologna, al Motor Show dal 3 all’11 dicembre. Il prototipo della prima microcar realizzata con materiali di derivazione aeronautica. Noi non garantiamo nulla, invece secondo il Produttore tutto questo assicura maggiore sicurezza, leggerezza e minori consumi.
La BlowCar è un progetto (coraggioso) dall’architetto Dario Di Camillo, realizzato in Italia tra Torino e Pescara. Utilizza per la prima volta su un’auto la tecnologia degli inflatable systems. Cioè? Strutture gonfiabili applicate nel settore aerospaziale. Li trovi negli scivoli d’emergenza dei velivoli, nei paracadute e negli airbag per sonde aerospaziali. Materiali che andranno a sostituire parzialmente le lamiere esterne. Risultato: abbattimento dei consumi, grazie alla maggiore leggerezza (stando a chi ha scritto il comunicato) e maggiore sicurezza in caso di urti. Una specie di ciambella di protezione.
Solo praticità? No. Anche fashion. Grazie alla sua veste in tessuto-gomma c’è spazio per la personalizzazione: basta sostituire le parti gonfiabili. Pure per questo, la BlowCar suscita curiosità, miscelate a inevitabili perplessità.
La vera BlowCar sarà disponibile sul mercato a partire da dicembre 2012. Tre opzioni: endotermico (tradizionale), ibrido ed elettrico. E ancora: in configurazione cabrio (BlowCabrio), e nelle in livree personalizzabili.
Tutto, comunque, ruoterà attorno al prezzo, su cui c’è il massimo riserbo. A un costo relativamente basso, la BlowCar può anche risultare allettante. Altrimenti, questo veicolo è destinato a rimanere un simpatico esercizio tecnologico, un po’ fine a se stesso.
Se invece andate a Bologna solo per le macchine già affermatissime, allora vi consigliamo la Audi A1 Sportback.