I cavi di avviamento batteria sono due e servono a ricaricare la batteria dell’auto, appunto, quando si scarica. Sono un aiuto prezioso in una situazione di emergenza o di contrattempo, e non è neppure difficilissimo usarli.
I cavi di avviamento sono un accessorio che sarebbe auspicabile avere nel bagagliaio di ogni auto. Sono denominati anche booster di avviamento o cavi ausiliari. Quelli comuni vanno bene per la maggior parte dei casi, poi ci sono anche prodotti studiati per motori a benzina di grandi dimensioni o diesel. In alternativa ai cavi, c’è la possibilità di usare un caricabatterie.
Gestire il processo di avviamento di emergenza non è complicato, il principio da seguire è quello di collegare le batterie di due automobili di modo che quella carica riavvii quella scarica. Per avere la certezza di acquistare un prodotto di qualità, è importante rivolgersi a rivenditori affidabili come RS Components, che offre un’ampia proposta di cavi batteria che garantiscono ottime prestazioni.
Come si ricarica la batteria dell’auto con i cavi?
È un procedimento praticamente alla portata di tutti ma non bisogna trascurare gli aspetti relativi alla sicurezza e a un corretto utilizzo. È fondamentale consultare il manuale del veicolo in questione, la guida al prodotto e le istruzioni per operare in modo sicuro. Si deve sempre evitare di ricaricare una batteria se essa presenta perdite, se è danneggiata o corrosa. Il freno a mano e il blocco cofani si applicano con i cavi collegati.
All’atto pratico, le azioni da svolgere per ricaricare la batteria sono le seguenti: si apra il cofano delle due automobili e si smontino le protezioni in plastica delle relative batterie; a veicolo con la batteria carica spento, si allaccino i morsetti ai terminali delle batterie, collocando il nero sul meno e il rosso sul più. A questo punto, si potrà accendere la macchina con la batteria funzionante e si potrà avviare l’automobile che presenta il problema. Naturalmente, si scollegheranno poi i cavi e si ripristineranno le protezioni delle batterie.
Composizione e caratteristiche
Acquistando i booster di avviamento, si avranno due cavi, uno positivo rosso e uno negativo nero. Alle estremità di entrambi i cavi ci sono dei morsetti, nudi o isolati, con impugnatura e ganasce che permettono di collegare i cavi alla batteria. I morsetti non rivestiti vanno bene se le batterie sono accessibili e se c’è poca possibilità di toccare la carrozzeria. Quelli isolati sono la scelta idonea, invece, per le batterie meno accessibili.
Le caratteristiche dei cavi di avviamento comprendono la superficie di contatto e la pressione di serraggio. Riguardo la prima caratteristica, il contatto può avvenire sullo spigolo delle ganasce, oppure, in prodotti qualitativamente migliori, si hanno morsetti di bronzo o rivestiti che presentano una superficie più estesa, il che comporta un passaggio di corrente migliore. È importante che i cavi abbiano una superficie di contatto adatta perché altrimenti l’automobile non riparte. La forza di serraggio, poi, dipende da quanto è facile schiacciare il morsetto e anche dalla sua entità, a sua volta, dipende il passaggio di corrente. Si può, inoltre, saggiare l’aggraffatura tendendo il cavo dal morsetto.
Come si scelgono i cavi di avviamento?
È fondamentale optare per una sezione del cavo adatta all’amperaggio, onde evitare il surriscaldamento e il verificarsi di danni. Sulla batteria è riportata l’intensità di corrente. Si tenga presente anche il tipo di mezzo in questione, difatti le batterie dei veicoli diesel sono più potenti che nei motori a benzina.
Ci sono, poi, considerazioni prettamente pratiche da fare. Si ricordi che, di fatto, si tratta di collegare due mezzi di trasporto. È chiaro, pertanto, che la lunghezza dei cavi ha il suo peso. Se si tratta di macchine, di solito 3,5 m vanno bene; per i camion si punti ai 5 m.