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Ponti sollevatori per officina: funzionamento e tipologie

In un’officina professionale, la presenza di un ponte sollevatore è essenziale per offrire ai clienti servizi di manutenzione e riparazione efficaci. Questi dispositivi permettono infatti ai meccanici di sollevare i mezzi a diverse altezze per eseguire interventi alle parti inferiori altrimenti impossibili.

ponti sollevatori per officina
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Scegliere il modello giusto tra i vari ponti sollevatori per officina è dunque fondamentale: per questo motivo è meglio rivolgersi solo a rivenditori qualificati come Würth Italia, in grado di offrire la migliore attrezzatura per uso professionale.

Come funziona un ponte sollevatore per officina

Il funzionamento di un ponte sollevatore per officina può basarsi su principi meccanici, idraulici o elettromeccanici. Più nello specifico, i ponti sollevatori idraulici utilizzano un sistema di cilindri e pistoni riempiti di olio pressurizzato per sollevare il veicolo.

Quando l’olio viene pompato nel cilindro, il pistone si estende, sollevando il braccio del ponte e, di conseguenza, il mezzo. Il modello idraulico si distingue per una robustezza elevata che gli consente di sollevare carichi pesanti con facilità.

I ponti sollevatori elettromeccanici, invece, utilizzano motori elettrici e un meccanismo a vite che garantisce una maggiore precisione nel controllo posizione di sollevamento. Questi ponti sono pertanto più stabili e sicuri e offrono un movimento più regolare.

A proposito di sicurezza, è bene ricordare che tutti i ponti sollevatori sono dotati di dispositivi di prevenzione degli incidenti. In quelli idraulici, le valvole di sicurezza impediscono il rilascio improvviso dell’olio, mentre i meccanismi di blocco nei modelli elettromeccanici arrestano il movimento in caso di guasto del motore o del sistema di controllo.

Quali sono le tipologie di ponti sollevatori

Non è soltanto il tipo di funzionamento a differenziare i vari ponti sollevatori. Essi si dividono infatti in diverse categorie, ciascuna progettata per soddisfare specifiche esigenze operative. Tra le principali tipologie, si ricordano:

  • Ponti a due colonne: modello più comune, sono perfetti per operazioni di manutenzione ordinaria e per interventi che richiedono l’accesso completo alla parte inferiore del veicolo. Sono compatti e offrono una buona altezza di sollevamento, aspetti che li rendono consigliati per spazi di lavoro limitati. Possono essere elettromeccanici o idraulici e spesso includono bracci regolabili per adattarsi a diversi tipi di veicoli;
  • Ponti a quattro colonne: offrono una maggiore stabilità e capacità di sollevamento, necessarie per lavorare su veicoli di grandi dimensioni come furgoni e camion leggeri. Grazie alla loro struttura robusta, possono essere utilizzati anche per operazioni di allineamento delle ruote e altri interventi che necessitano di un posizionamento preciso del veicolo;
  • Ponti a forbice: sono caratterizzati da una struttura simile a una forbice che si alza e si abbassa grazie a un sistema di bracci incrociati. Possiedono un design compatto, ottimale per officine con spazio limitato e per operazioni che non richiedono un’altezza di sollevamento particolarmente elevata. Vengono impiegati principalmente per lavori di carrozzeria e per la manutenzione delle gomme;
  • Ponti mobili: si tratta di soluzioni versatili, da spostare all’occorrenza. Per questo motivo sono ottimi per operazioni rapide e gestire i lavori su veicoli in diverse postazioni, anche distanti tra loro. Possono essere utilizzati sia in ambienti interni che esterni e sono disponibili in varie capacità di sollevamento.