Un’indagine online realizzata su internet ha dimostrato che nel nostro paese circolano sempre più auto immatricolate molti anni fa, con uno scarso valore, che per le agenzie assicurative sono da associare generalmente a polizze più costose. Ecco un ragionamento per capire cosa succede nel settore automobilistico e assicurativo. L’Italia è sempre più vecchia dal punto di vista automobilistico. Per via della crisi, questa è l’analisi, moltissime famiglie hanno deciso di tenersi la vecchia auto e i propri soldi, pur sapendo che il rischio è quello di pagare polizze più costose. In genere, infatti, le compagnie si regolano per far pagare più soldi a chi ha le auto più vecchie, anche se queste sono perfettamente funzionanti. Esistono poi delle compagnie che si comportano in modo diametralmente opposto e fanno pagare meno a chi in garage ha un’auto scalcinata.
In 12 mesi, la vocazione al risparmio degli italiani, ha determinato un aumento degli anni delle macchine possedute dai nostri connazionali. Se prima, fino al 2013, un’auto era tenute al massimo 8,27 anni, adesso si arriva anche a 8,77 anni. E fin che si parla di media va anche bene ma se poi si zooma sulla realtà territoriale si scopre che Regioni come la Sardegna prevedono la circolazione di veicoli che hanno 9,26 anni di media. Molto critica in tal senso anche la situazione di Basilicata (9,63 anni), Sicilia (9,51 anni), Calabria (9,26 anni), Friuli Venezia Giulia (9,22) e Puglia (9,1). Le regioni invece dove si guidano le auto più nuove sono la Toscana (8,0 anni), la Valle d’Aosta (8,08) e la Lombardia (8,26).
Il valore medio dell’auto è calato: si è passati dai 9026,27 euro del settembre 2013 ai 7616,00 euro del settembre 2014. Un calo importante su cui pesano soprattutto lo scarso valore dei veicoli in circolazione nel Sud del Paese. Dal prezzo e dall’anzianità del veicolo dipende il calcolo del premio dell’assicurazione.