Adesso si parla di emergenza targhe perché da un po’ di tempo ci sono tantissime richieste di immatricolazioni ma la targhe da apporre sui veicoli scarseggiano. Il rischio di non avere più targhe per fronteggiare le richieste degli automobilisti, è palpabile in città come Milano, Firenze e Ascoli ma presto potrebbero essere in difficoltà anche Trento, Torino e Modena. Ecco cosa sta succedendo.
Con il nuovo anno si è fatto più urgente il problema targhe sia perchè stanno aumentando le richieste di immatricolazioni delle auto, sia perché il sistema di produzione e distribuzione delle targhe da parte del Poligrafico di Stato è molto lento e farraginoso. Il ministero dell’Economia, infatti, tempo fa ha detto che per evitare sprechi dovevano essere prodotte soltanto le targhe necessarie ma nonostante l’intento fosse nobile l’effetto pratico è stato un rallentamento nella fornitura di targhe alle agenzie auto.
L’Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, l’UNASCA, ha specificato che una delle conseguenze della carenza di targhe è un rallentamento o meglio un disservizio per i cittadini che in un momento di crisi del settore auto e moto, potrebbero con le loro richieste sostenere la ripresa del settore.
Il segretario nazionale dell’UNASCA non usa mezzi termini e dice che anno dopo anno il disservizio è aumentato e si mette a rischio così il ritiro e l’uso di veicoli anche già acquistati. Il danno è per i cittadini ma così anche per le agenzie. Il problema è possibile che sia nell’iter di costruzione delle targhe perché il concessionario le riceve da un’agenzia di pratiche auto che le ritira dalla Motorizzazione. Questa le ottiene a sua volta dal Poligrafico di Stato che le stampa nell’unico ente autorizzato a fabbricarle per lo Stato, quello di Foggia. Per una coppia di targhe si pagano anche 40,60 euro e il prezzo è ritenuto un’ulteriore punto debole del sistema.