Oggi, alla luce del prolungato periodo di crisi che ha interessato il paese, moltissimi italiani hanno deciso di sperimentare soluzioni per la mobilità diverse dal classico spostamento in macchina. Il car sharing ha avuto un buon riscontro ma c’è anche altro.
Qualche giorno fa abbiamo dato la comunicazione dell’inizio del progetto Enjoy, quello del car sharing targato ENI + FIAT + Trenitalia, anche a Firenze. Il capoluogo toscano si aggiunge a Roma e Milano nella scelta di adottare un sistema di condivisione dei mezzi di trasporto che potrebbe modificare le abitudini di spostamento dei cittadini. Il riscontro avuto dal progetto nelle due città capofila, è stato molto incoraggiante: oggi si parla di 185 mila persone iscritte al servizio e di 1,5 milioni di noleggi.
L’uso della propria macchina non è più così conveniente come una volta ma qual è allora il sistema di trasporto da preferire? Hanno provato a sciogliere questo enigma l’Unione Nazionale Consumatori e l’ACI analizzando la situazione di Milano.
Il car sharing sembra essere considerato una rivoluzione per la mobilità delle famiglie al pari dello smartphone nel settore della telefonia. Ma per alcuni è ancora troppo radical chic. In effetti analizzando i dati d’uso e i costi, si capisce che il car sharing è ottimo e vantaggioso da usare come seconda auto visto che i costi in questo caso vanno dai 1653 ai 5532 euro e forse ci può stare. Per gli spostamenti brevi e cittadini, invece, resta pratico e conveniente scegliere i mezzi pubblici.
In generale, nella ricerca UNC e ACI la classifica dei mezzi di trasporto low cost è questa:
1. mezzi pubblici (nonostante i disagi legati a tempi d’attesa e ritardi)
2. car sharing (se non si deve pagare la sosta e ci si sposta rapidamente)
3. taxi (il più costoso di tutti).