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ONU, la Settimana Mondiale della Sicurezza

Avete mai provato a pensare quanti bambini, ogni anno, muoiono sulle strade perché sono vittime di un incidente stradale? Una quantità enorme di vittime che adesso l’ONU ha deciso di proteggere in modo più deciso, dando vita anche ad una campagna di sensibilizzazione social. 

Parte allora la Settimana Mondiale della Sicurezza stradale lanciata dalle Nazione Unite. Chi la racconta dice che siamo davanti alla più grande campagna mai realizzata sul tema. È stato realizzato perfino un sito dedicato alla campagna – www.savekidslives2015.org – ed è stata promossa una petizione che punta a portare all’attenzione dei leader di tutti i paesi membri in questo movimento per la sicurezza. Nella speranza di coinvolgere anche gli internauti è stato creato l’hashtag #SAVEKIDSLIFE.

L’obiettivo ONU della campana è quello di salvare i più piccoli. Secondo le statistiche, infatti ogni giorno nel mondo muoiono in incidenti stradali 500 ragazzi sotto i 17 anni. Questo vuol dire che ogni anno ci sono più di 182 mila giovani che sono vittime di un sinistro.

L’Italia non è riparo dalle critiche visto che – considerando i dati del 2013, si scopre che sono morti una media di oltre 2 bambini a settimana, per un totale di 123 vittime con meno di 18 anni. Di queste, ben 47 avevano meno di 14 anni. Un problema che è prima di tutto sociale e va risolto con un’azione decisa. Bisogna sensibilizzare tutti.

E per tutti s’intendono anche i genitori che pensano di aver messo al sicuro i loro figli. Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA per la Sicurezza stradale dice:

“Molti non si rendono conto che l’utilizzo corretto dei seggiolini e dei sistemi di ritenuta può ridurre del 70% le possibilità di conseguenze gravi in caso di incidente stradale. In molti casi, c’è scarsa conoscenza delle norme del codice della strada. Per questo la Fondazione ANIA in passato ha avviato importanti campagne di informazione proprio sul corretto trasporto dei minori in automobile e ha anche chiesto un inasprimento delle pene per chi non rispetta queste regole, che non valgono solo per l’automobile, ma anche per il trasporto dei bambini in bicicletta e sui motocicl”.