Nel disegno di legge delega per la riforma del Codice della strada approvato in commissione Trasporti della Camera, sono presenti limiti meno restrittivi per i neopatentati rispetto a quelli attivi attualmente.
Secondo quanto introdotto, nel primo anno i neopatentati potranno guidare auto con rapporto oltre i 55 kW/tonnellata, con un adulto a fianco. Sono inoltre stati inseriti: obbligo di rivedere i limiti di velocità delle strade extraurbane “secondo criteri di ragionevolezza”, riordino dei compiti della polizia stradale, revisione dei ricorsi e delle sanzioni, decurtazione dei punti anche per i minorenni, introduzione del reato di omicidio stradale.
Il testo adesso passa alle altre commissioni della Camera, prima di approdare in aula in autunno. Sarà quindi il turno del Senato, che dovrà dare l’ok definitivo. Il Governo avrà sette mesi per scrivere la delega con il nuovo codice e ritrasmetterla al Parlamento per il nuovo iter autorizzativo, che dovrebbe concludersi in 120 giorni.
Come scritto già ieri, la commissione Trasporti della Camera ha approvato uno specifico emendamento per introdurre il reato di omicidio stradale, con il chiaro obiettivo di ridurre gli incidenti mortali (o comunque con gravi conseguenze), dovuti alla guida sotto l’effetto di alcool o stupefacenti. Ad oggi nei casi descritti, scatta l’omicidio colposo, con pene da 2 a 10 anni di carcere, ossia molto meno severe rispetto a quelle previste dall’omicidio stradale, che si avvicina a quello volontario, con pene che vanno da 8 a 18 anni. Inoltre se dovesse essere realizzata la riforma tanto attesa, sarà istituzionalizzato anche l’ergastolo della patente: chi causerà sinistri gravissimi in stato alterato non potrà mai più guidare né un’auto né altri veicoli. Si parla di reato di omicidio stradale dal lontano 2004, è quindi giunto il momento per trasformare le parole in fatti.