Gli incidenti stradali sono la prima causa di mortalità tra i giovani in tutto il mondo ma anche in Europa e se si dovesse individuare un periodo nero per le strade si dovrebbe parlare del bimestre di luglio e agosto. L’approfondimento del Corriere dello Sport.
Quando si parla di auto e moto non si può non considerare anche la possibilità che avvengano degli incidenti legati alla scarsa abilità al volante o alla poca sicurezza delle strade. Secondo una recente ricerca sulle strade del Vecchio Continente, un giovane europeo corre il doppio dei rischi di incappare in un incidente mortale.
Bisogna anche considerare che in Europa i ragazzi tra 18 e 24 anni rappresentano l’8% della popolazione totale e sono anche il 15% delle vittime di incidente stradale. Nel periodo estivo questa percentuale sale addirittura fino al 21%.
Le statistiche che si usano generalmente prendono in esame gli ultimi 10 anni e le strade dell’UE dove sono morti più di 62mila ragazzi di età compresa tra 18 e 24 anni. La causa principale dei decessi è attribuibile ad uno stile di guida non consono. Chi si mette al volante in giovane età è spesso distratto alla guida, oppure sottovaluta l’incidenza dell’alcol e delle droghe e sopravvaluta la conoscenza della strada.
Ford che ha voluto zoomare su questa situazione, ha intervistato 6500 giovani tra 18 e 24 anni residenti in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Più della metà degli intervistati, il 57% per l’esattezza, ha detto di aver superato i limiti di velocità. Mentre il 43% ha detto di aver inviato sms mentre era alla guida e il 36% ha detto di aver telefonato guidando. Pochi in percentuale ma sempre tantissimi in generale, coloro che hanno guidato senza allacciare le cinture di sicurezza (16%), o si sono fatti un selfie guidando (il 15%), oppure ancora hanno detto di essersi messi al volante dopo aver alzato il gomito (15%).