I motivi per cui possiamo contestare una multa sono molti, i più importanti sono i cosiddetti vizi di forma, molto frequenti e che possono “salvarci” il portafoglio.
Per esempio basta che non sia presente il numero di matricola dell’agente accertatore per rendere una multa non valida, così come potremo contestarla se manca l’indicazione del luogo, della data e dell’ora della presunta violazione, o ancora più grave se manca l’indicazione della legge non rispettata. Ovviamente il ricorso è possibile se sono sbagliati i dati dell’autoveicolo come la targa o il modello dell’auto.
Il ricorso può essere presentato o al Prefetto oppure al Giudice di Pace, che rimane la via più sicura ed utilizzata. Infatti, il Prefetto ha tempo da 180 a 210 giorni (180 se si presenta direttamente domanda al Prefetto o 210 se la si presenta al Comando di Polizia) per decidere sul ricorso della multa (che comunque deve essere presentato entro 60 giorni dalla sua data di notifica) e nel caso il ricorso dovesse essere respinto possiamo trovarci di fronte anche ad un inasprimento della multa stessa, così come al pagamento doppio dell’importo stabilito in precedenza.
Per questo è meglio presentare ricorso al Giudice di Pace, che è più lento, ma nel peggiore dei casi, ossia ricorso respinto, ci obbligherà a pagare la somma stabilita fin dall’inizio, senza nessuna possibilità di inasprire la pena.
A questo link trovate qualche consiglio pratico su come impostare tale ricorso, scritto dall’Aduc, l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.