Comprare auto usate per gli italiani è sempre più comune. Per ragioni economiche i nostri concittadini preferiscono affidarsi all’usato e non hanno molto interesse a che sia certificato. L’importante è che la trattativa non sia nelle mani dei concessionari ma sia tra i privati. Ecco il nuovo sistema per riportare i consumatori dai concessionari. Comprare un’auto usata da un privato garantisce la conoscenza diretta del venditore e forse mette al riparo dalle fregature. Per anni i concessionari hanno fatto la voce grossa nel mercato dell’usato, facendosi forti della garanzia collegata alle loro vetture. Poi c’è stato il crollo delle vendite del 64% nei concessionari con il progressivo aumento delle vendite tra privati.
La situazione punta a cambiare per via di un’iniziativa dell’AsConAuto, l’Associazione Nazionale Consorzi Concessionari Auto nata nel 2001, che raggruppa 900 concessionarie e 18 mila riparatori. Il loro obiettivo è quello di proporre un sistema per certificare l’usato.
Si cerca cioè d’individuare il reale stato d’uso della vettura tramite il protocollo Unc-Doc-01 che può tracciare un profilo della macchina e prevederne i guasti, tenendo conto del ciclo di vita dei suoi componenti e grazie a uno studio su 300.000 guasti avvenuti entro i primi 12 mesi dall’acquisto.
L’auto è valutata in base ai tagliandi, agli interventi di manutenzione eseguiti e se ci sono anche ai lavori di ripristino da effettuare. Tutti questi indicatori contribuiscono alla formazione di un “indice di usura” (IUP, Indice di Uso Pregresso) in base al quale poi si stabilisce un prezzo dell’auto.
L’acquirente riceverà la documentazione sulla qualità del veicolo, potendo regolare le proprie aspettative ed evitando brutte sorprese.