Sono stati creati da un’azienda italiana, la Texa, una società leader nel sistemi di diagnosi elettronica per il settore automotive. Poi Epson ha pensato all’applicazione per completare questi strumenti e metterli al servizio dei meccanici. Non è tardato il riconoscimento ufficiale.
Se un meccanico deve risolvere un problema in un’auto, fino a questo momento doveva lavorare sul veicolo e quando occorreva, doveva togliere gli occhi dalle proprie mani per dare un’occhiata allo schermo dello strumento di diagnosi. Ormai ci hanno fatto l’abitudine ma di certo non si può dire che sia agevole quando si lavora in spazi ristretti come il cofano motore o il sottoscocca.
Adesso la rivoluzione è nelle loro mani, o meno nei loro occhi. I problemi meccanici saranno risolti senza più togliere lo sguardo dal veicolo con una maggiore sicurezza del lavoratore e una migliore e più veloce interpretazione del problema. La rivoluzione è garantita dalla diffusione di un prodotto Texa, una società italiana leader europea nella progettazione, industrializzazione e costruzione degli strumenti diagnostici e di tutti quei dispositivi che sono usati per la telediagnosi delle autovetture o delle motociclette, dei camion o anche dei mezzi agricoli e marini.
Adesso serviva soltanto un salto di qualità che è arrivato con Moverio BT-200 che sono degli smart glasses progettati per la realtà aumentata. Su questi Epson ha realizzato un’applicazione in collaborazione con Texa che permette ai meccanici di lavorare sui componenti della vettura, senza distogliere lo sguardo dal veicolo perché tutti i dati necessari e utili sono proiettati negli occhiali che rispondono anche ai comandi vocali.
La soluzione è talmente innovativa da aver ottenuto un prestigioso riconoscimento, l’Automechanika Innovation Award per la categoria “Riparazione/Diagnosi”. Il premio è stato assegnato in occasione dell’evento Automechanika, una fiera internazionale dell’industria automotive, dove quest’anno erano presenti 4.631 espositori provenienti da 71 Paesi.