La nuova monoposto della Formula E secondo una serie di pareri raccolti tra esperti di ingegneria e piloti, sembrerebbe cambiare la visuale di chi guida, aprire le porte alla sperimentazione, dimostrare che c’è un settore che sarà molto utile in futuro per le auto in strada.
La prima dichiarazione che vale la pena riportare è quella di Buemi che dopo aver corso in Formula 1 adesso sta trovando maggiori soddisfazioni nella Formula E e delle monoposto elettriche apprezza senz’altro il design rinnovato. Ecco per quale motivo:
“Mi piace molto questo nuovo look dell’ala anteriore, è un tocco di futurismo in più. Dall’interno della vettura riesci a vedere la parte superiore dell’ala, quindi per il pilota ci sarà un piccolo cambiamento della visuale. Vogliamo che la Formula E sia costantemente in evoluzione e la nuova ala è un buon inizio. Non credo che avrà un forte impatto aerodinamico, ma è un buon modo per mostrare al pubblico come ci stiamo evolvendo per l’inizio della terza stagione”.
La Formula E, come abbiamo detto in apertura, si conferma un settore in cui la sperimentazione ingegneristica va avanti. Soluzioni tecniche e aerodinamiche potranno in futuro aprire la strada a nuove vetture che andranno in strada e non soltanto in pista. Un vero e proprio banco di prova che piace al presidente della FIA Jean Todt che, guardando alle nuove monoposto della Formula E ribadisce:
“Questo non è solo l’ambiente giusto in cui sviluppare motori elettrici di nuova generazione, ma è anche una piattaforma per studiare delle soluzioni innovative di cui possono beneficiare il mondo delle corse e quello dell’automotive in genere”.