La McLaren anche in Giappone ha portato a termine un gran premio sottotono: Alonso si è piazzato 11esimo e Button ha finito la gara in sedicesima posizione. Un’altra gara da dimenticare anche per i diverbi incentrati sulle parole di Alonso che si è dimostrato poco professionale secondo la scuderia.
Dall’inizio dell’anno Alonso ci ha abituato a critiche e falsi proclami che gli hanno dato la notorietà che gli manca per via degli scarsi risultati in pista in un anno iniziato nel peggiore dei modi. A questo punto però al dirigenza inizia ad essere stufa delle sue esternazioni. Il CEO del gruppo McLaren, infatti, intervistato da Sky Sports UK alla fine del GP dice di non aver digerito le parole poco rispettose che Alonso ha rivolto al motore Honda. Sice Dennis:
“Penso abbia dato sfogo alla sua frustrazione.Non penso che avesse bisogno di fare quell commento, non è stato particolarmente costruttivo. Siamo in Giappone, a Suzuka, la casa della Honda, avevamo il presidente della Honda, il capo del settore Ricerca e Sviluppo, il Ceo di Honda, in pratica le tre persone più ai vertici dell’azienda che sono totalmente impegnate per vincere un campionato, e la strada da percorrere è molto più ripida di quello che si aspettavano, ma le loro aspirazioni e impegno non sono diminuiti. Siamo partner forti, questi momenti dolorosi come una fase di apprendimento, è l’unico modo per vincere il Mondiale. E se non sei con un motore numero uno, non vincerai.
È solo frustrazione. Tutto quello che sta venendo dai piloti al momento deriva dalla frustrazione, dalla delusione e dalla mancanza di motivazione. Sì, siamo tutti demotivati, ma non capisco perché tutti non apprezzano una cosa molto semplice: non vinceremo un Mondiale se abbiamo un motore di seconda fascia, non succederà. Ci serve un motore competitivo. Non è un commento dispregiativo verso Honda, Honda sa cosa deve essere fatto, sta aumentando le risorse e gli sforzi”.