Sotto la bandiera a scacchi, il primo a transitare, è sempre Hamilton, seguito dal compagno di squadra. Ci si sarebbe aspettati la Ferrari al terzo posto dopo la strepitosa rimonta di Vettel ma si è rotta la ruota posteriore destra del tedesco a 14 km dal traguardo consegnando il podio alla Lotus.
Vettel aveva già indicato Lotus e Red Bull in grande crescita e a vedere quello che hanno fatto a Spa c’è da dire che il pilota tedesco della Ferrari è un grande analista, o un veggente. Sono punti di vista. Di fatto l’ordine d’arrivo del GP di Spa è fatto di conferme, novità e poca monotonia. Finalmente.
Le cose di cui prendere nota sono almeno tre:
1. Le “piccole” scuderia stanno tornando nella fase 2 del mondiale: sarà un problema per le “grandi” o a trarne vantaggio sarà soltanto lo spettacolo del Circus?
3. La Mercedes è sempre la solita Mercedes: adesso non ha neanche più la necessità di fare prove libere a basso profilo. Al massimo da subito, perché non è soltanto potenza, è anche carattere.
3. La Ferrari è la squadra delle rimonte: Vettel è arrivato in terza posizione ed è stato sfortunatissimo sul finale, ma anche la rimonta di Raikkonen dal sedicesimo al settimo posto non è da trascurare. Forse anche il rinnovo del contratto del finlandese vuol dire qualcosa.
L’ordine d’arrivo del GP di Spa
1)Lewis Hamilton (Mercedes)
2) Nico Rosberg (Mercedes)
3) Romain Grosjean (Lotus-Renault)
4) Daniil Kvyat (Red Bull)
5) Romain Perez (Force India)
6) Felipe Massa (Williams)
7) Kimi Räikkönen (Ferrari)
8) Max Verstappen (Toro Rosso)
9) Valtteri Bottas (Williams-Mercedes)
10) Marcus Ericsson (Sauber)
11) Felipe Nasr (Sauber)
12) Sebastian Vettel (Ferrari)
13) Fernando Alonso (McLaren)
14) Jenson Button (McLaren)
15) Roberto Mehri (Manor Marussia)
16) William Stevens (Manor Marussia)
Ritirati:
Daniel Ricciardo (Red Bull)
Pastor Maldonado (Lotus-Renault)
Nico Hulkenberg (Force India-Mercedes)
Carlos Sainz (Toro Rosso)