S’era capito che Biaggi ci teneva a fare bene in Malesia per dimostrare che il suo non è un ritorno pieno di vanità ma una riapparizione in grande stile, quello che si addice ad una stella del panorama motociclistico. Ecco come sono andate le cose nella seconda giornata malese.
44 anni e non sentirli per Biaggi che sfiora la prima fila nella Superbike Mondiale sul circuito di Sepang. A Misano era riuscito ad acciuffare la quinta posizione, adesso migliora ancora la performance ed è quarto. Dopo 3 anni di stop. Incredibile: come se non avesse mai lasciato le piste SBK.
Ci saranno due manche domani mattina, una alle 7,30 e una alle 10,30 ore italiane e Biaggi potrebbe migliorare quel doppio sesto posto ottenuto a Misano e chissà che non riesca anche a tornare sul podio, in fondo l’ultima volta che l’abbiamo visto tra i primi è stato nel 2012 in Portogallo.
Per quanto riguarda la pole non c’è niente di speciale nel senso che se l’è aggiudicata Tom Sykes, uno specialista, al 28esimo centro sul giro secco, il 50esimo per la Kawasaki. Così facendo Sykes potrebbe far rimandare la festa per la vittoria del titolo mondiale anticipato al suo compagno di squadra Jonathan Rea che, per chiudere i giochi con 3 motoGP d’anticipo avrebbe bisogno di conquistare 25 punti dei 50 a disposizione in questo gran premio. Purtroppo parte dalla terza fila, in settima posizione e salire sul podio è ambizioso e quasi impossibile.
Biaggi si concede con entusiasmo ai giornalisti e dice:
Con la gomma ultrasoffice avrei potuto spingere di più, ma eravamo al pelo con l’assetto. Il quarto posto è un ottimo risultato, ma ancora più importante è aver preso la strada giusta per la gara. Devo migliorare nella prima metà della pista, nell’ultimo settore andiamo già molto forte. Ho ancora qualche problema di rapportatura che forse possiamo risolvere nel warm up modificando la taratura del freno motore.