Quando la Formula 1 arriva in Asia la mente corre subito all’incidente di Jules Bianchi che come Michael Schumacher a seguito dell’incidente sulla pista da sci, è molto probabile che non torni mai più in pista. Le speranze ci sono sempre ma la condizione è stabile, non va avanti e non regredisce. Parla il padre di Jules.
L’incidente di Jules Bianchi ha sconvolto il mondo della F1 anche perchè è un pilota molto giovane ed era anche un astro nascente della F1. Non ha avuto modo di fare le sue esperienze ed ora che il Circus è tornato in Asia qualcuno si è chiesto come siano le condizioni del ragazzo.
Dall’incidente sono passati più di sei mesi e ogni giorno che Jules resta in coma è un giorno in cui bisogna ricordarsi di combattere. Una battaglia che per Jules ha in palio la vita mentre per il padre di Jules si sposta anche su un altro piano. Il signor Bianchi non dimentica infatti l’inchiesta della FIA.
Al quotidiano Nice Matin Philip Bianchi dice:
Jules combatte con la forza che lo ha sempre contraddistinto, ogni giorno è come se stesse correndo una maratona. Dal punto di vista medico le sue condizioni sono stabili. Non c’è nessun problema fisico e tutti i suoi organi stanno lavorando senza assistenza. Tuttavia per ora rimane incosciente, in coma. Per questo tipo di trauma, come sappiamo, l’evoluzione è molto lenta, ma rispetto a quello che ci era stato detto dai medici giapponesi la situazione è diversa. Quando arrivammo là, ci dissero che non c’era speranza, si parlava di danni irreversibili e che sarebbe servito almeno un anno prima del trasferimento. Invece siamo riusciti a portarlo in Francia dopo sette settimane e adesso Jules respira da solo.
