La notizia di questi giorni che non piace certo alle assicurazioni, riguarda l’uso delle cinture di sicurezza da parte degli italiani. La percentuale di quelli che le usano è certamente buona, visto che si tratta dell’88 per cento degli intervistati di questa ricerca, ma c’è quel 12% di persone che le usa saltuariamente o soltanto nei viaggi lunghi, che preoccupa un po’.
I veicoli moderni sono cambiati molto in termini di strumenti per la sicurezza attiva e passiva. Al verificarsi degli incidenti le persone che non incorrono in conseguenze gravi, stanno diminuendo ma potrebbero essere ancora meno se fossero usate correttamente e sempre le cinture di sicurezza.
Le cinture sono il primo e indispensabile strumento per ridurre i rischi del guidatore e dei passeggeri in caso di collisione con un ostacolo o con un altro veicolo. I corpi che sono trattenuti in modo regolare, infatti, non continuano a muoversi per inerzia e non finiscono addosso al volante, al parabrezza, al cruscotto.
Negli anni anche le cinture sono state perfezionate tramite pretensionatori e limitatori di tensione. I primi sono strumenti che entrano in funzione al momento dell’impatto e hanno come obiettivo quello di mantenere il corpo aderente al sedile. I limitatori, invece, dopo l’impatto, garantiscono che la pressione esercitata sul corpo dell’individuo si allenti leggermente.
Peccato che come spiega il centro studi e documentazione di Direct Line, nel nostro Paese soltanto l’88 per cento degli automobilisti usa le cinture sempre. Mentre c’è un 12% di imprudenti che le usa saltuariamente o soltanto nei lunghi viaggi. Si sa invece che il maggior numero di sinistri è proprio sulla breve distanza.
L’indagine mette anche in evidenza che i più prudenti sono i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni che usano le cinture nel 90 per cento dei casi. A seguire ci sono l’89% degli automobilisti tra 35 e 44 anni e poi l’84% degli over 45 e delle persone di età compresa tra 25 e 34 anni.