Confindustria Ancma si scaglia ancora contro il caro assicurazioni per le moto, dopo aver fatto sentire la sua voce per i pedaggi autostradali. Non è la prima volta che l’Associazione protesta e afferma come vi siano i presupposti per ridurre le tariffe. Si torna ancora sul decreto bloccato in Consiglio dei ministri a cui dovrebbe seguire l’abbassamento delle tariffe assicurative.
Vi sarebbe infatti un dimezzamento certo dei risarcimenti per danni biologici permanenti, presenti spesso negli incidenti delle due ruote. L’ANCMA in questo caso vorrebbe anche la certezza della riduzione delle polizze.
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L’esempio è quello degli altri paesi europei, dove ai risarcimenti più bassi corrispondono tariffe assicurative più accessibili. L’ANCMA pone anche questo problema per combattere la crisi: “La più forte barriera all’acquisto di un mezzo a due ruote è il costo insostenibile dell’assicurazione, come da tempo ci segnalano le concessionarie, in particolare nelle aree del centro e sud Italia.”
Inoltre il numero dei morti per incidente è calato del 30% e i feriti del 18%, secondo i dati Istat.
L’Autorità Garante della Concorrenza per quel che riguarda i premi RC auto parlano di tariffe italiane più alte dal 70% al 100% in più rispetto agli altri Paesi europei. Il confronto è impietoso anche nel confronto per gli aumenti negli ultimi 10 anni che in Italia sono stati del 4,6% mentre negli altri Paesi al massimo del 2,7%. A Roma addirittura arrivano al 36,7%”.
Confindustria Ancma quindi rilancia le proposte evidenziate dall’Antitrust di contrastare fortemente il fenomeno frodi al pari del resto dell’Europa, migliorando il processo di accertamento e liquidazione del danno con i riparatori convenzionati, i presidi medico-sanitari e fatturazioni certe.